Labrador Retriever Standard


Le origini "incerte" del Labrador Retriever

Ricercando le origini del Labrador Retriever andremo incontro ad una grande confusione e disinformazione cresciuta col passare degli anni, è da più di un secolo che si raccontano storie fantastiche sulla genesi di questa magnifica razza di cani. Una delle ragioni di tutta questa confusione è che prima dell'introduzione del Labrador Retriever in Inghilterra, esistevano due famose razze scoperte 300 anni fa nelle Newfoundland (Isola di Terranova): un grande cane chiamato con il nome dell'isola, "il Terranova", ed uno più piccolo chiamato "cane di St. John", capostipite del cane che verrà poi rinominato Labrador Retriever. La maggior parte delle moderne cronistorie credono che il cane di Terranova, o meglio, il suo antenato "Newfoundland Dog" o "Water Dog", sia all'origine del Labrador Retriever, così come il Chesapeake Bay Retriever ed il Golden Retriever. Con questa nostra breve cronistoria cerchiamo di mettere chiarezza su tante favole, dicerie, passaparola e leggende che soprattutto in questo secolo hanno fatto si che le vere origini del Labrador fossero avvolte da un alone di mistero. Ci baseremo su una ricerca fatta da un famoso appassionato intenditore americano, Richard A. Wolters (The Labrador Retriever, the history..., the people...), che per anni ha studiato, ricercato e viaggiato in queste terre fredde in cerca del progenitore di tutti i Labrador Retriever e che crediamo abbia ritrovato...

Il contesto storico...
Per capire meglio le origini e la storia del Labrador Retriever è necessario capire la storia della stessa Newfoundland (Terranova). I primi abitanti di queste terre furono i Dorset Eskimos che scomparirono prima della scoperta del Nuovo Mondo da parte di Giovanni Caboto, nel 1497, (anche se i Baschi pescavano già le balene in questa zona da cinquant'anni). Con questa scoperta cominciarono ad arrivare i primi coloni e già una cronaca del tempo spiegava quanto fossero difficili le condizioni di vita in questa isola per uomini e cani. Ma l'eccezionale pescosità delle sue acque fece ben presto giungere le flotte di pescherecci del Vecchio Continente ed i grandi affari dei mercanti di pesce con orde di coloni senza scrupoli che arrivarono portando l'isola ad essere fuorilegge per svariate decine di anni, divenendo covo di famosi pirati come Henry Mainwarring. Gli indigeni di queste zone (Beothucks Indians) furono trucidati e le ruberie e gli assassini tra gli stessi coloni non si contarono più. Nonostante tutti questi fatti, l'industria della pesca non si fermò, i paesi europei con i suoi mercanti di pesce e le loro flotte continuarono a pescare spostando le flotte d'inverno e facendole tornare d'estate. Per 200 anni le cose rimasero così, il pesce veniva pescato, essiccato e spedito da individui che conducevano una vita alquanto dura. Vi chiederete cosa centri tutto questo con il Labrador Retriever? È Presto detto. Se vi fossero stati cani nativi del luogo, come avrebbero potuto sopravvivere in una società spietata, volgare, barbara? E se questi cani fossero stati gli antenati dei Labrador di oggi, come fecero a mantenere un temperamento così docile e accondiscendente?

Le sue prime notizie certe...
Non dimentichiamo che i cani di questo periodo storico sono cani da lavoro. Tra il 1600 ed il 1900 solo gli aristocratici potevano permettersi il lusso di avere animali domestici e nelle Newfoundland esisteva solamente il ceto operaio: artigiani, pescatori, marinai, taglialegna. Quindi esamineremo bene cosa potesse servire od offrire un cane a questi individui. Cani molto duttili, rispondenti a determinati crismi morfologici per via delle condizioni ambientali in cui dovevano sopravvivere. Dovevano essere degli eccellenti compagni di caccia e di lavoro, aiutare o addirittura semplificare il lavoro quotidiano dell'uomo. La selezione fu di conseguenza naturale, temprati, forti di salute, desiderosi d'essere d'aiuto, in simbiosi con l'acqua visto che le cronache dell'epoca riportano notizie di cani usati per il recupero dei pesci usciti dalle reti e poi issati a bordo con delle funi. Questi cani colpirono tanto, per la loro generosità, i marinai, che furono importati in Gran Bretagna attraverso i porti di Poole e di Greenock principali snodi per il venduto delle navi da pesca inglesi di rientro dalla Newfoundland. Uno dei primi scritti riportanti notizie dei "cani" di questa isola è contenuto in un giornale di bordo scritto dall'abile marinaio Aaron Thomas del 1794, dove si narrano le capacità di questi cani già tanto noti in Inghilterra, da non mettere a paragone però - con la grande utilità che hanno per le genti di queste fredde terre...-.

La sua introduzione in Inghilterra...
Tra la fine del '700 e gli inizi del '800, "il cane di St. John" è oramai tanto popolare da essere venduto nei porti inglesi al rientro delle navi da pesca. "The second Earl of Malmesbury", famoso cacciatore dei primi dell'Ottocento, viveva nella cittadina di Heron Court che dista solamente 4 miglia dal porto di Poole, riuscendo ad entrare in possesso dell'oramai famoso ed introvabile cane, ed usarlo per la caccia. L'interesse continuò ad aumentare, ma solo pochi esemplari ed in mano a poche famiglie di cacciatori erano "disponibili". Probabilmente senza "The second Earl of Malmesbury" oggi il Labrador non allieterebbe la nostra esistenza, infatti si può dire, senza ombra di dubbio, che il primo tentativo di allevare il cane di St. John in Inghilterra si deve a questa famiglia ed alla sua progenia. Da qui in poi il Labrador appare e scompare; nel 1823 presso il famoso artista inglese Sir Edwin Landseer ritroviamo un Nell, 1856 disegno di Cora, una fattrice di Labrador; nel 1835 si hanno notizie del cane in Scozia quando "The Duke of Buccleuch" iniziò ad allevare questi cani; intorno al 1839 si cominciò a menzionare il cane come "Labrador" e si sa che "The fifth Duke of Buccleuch" insieme all'amico "The tenth Lord Home" portarono con loro sullo yacht a Napoli, Moss, un bel esemplare di Labrador. Non ci sono notizie certe, invece, su quando il Duca Scozzese e suo fratello, Sir John Scott, iniziarono ad importare questi cani in Scozia. Si presume che riuscirono ad avere alcuni esemplari dal porto scozzese di Greenock, continuando ad allevare ed importare. Labrador come Jock, Nell e il leggendario, tra gli uomini di mare scozzesi, Brandy, sono i progenitori degli attuali Labrador. Quest'ultimo deve il suo nome ad un episodio capitatogli in alto mare, nel nord Atlantico, durante una tempesta un berretto di un marinaio volo fuori bordo ed il cane si lanciò al recupero, ma visto le brutte condizioni del mare non si riuscì ad issarlo a bordo prima di due ore. Lo tirarono su talmente esausto che per rianimarlo dovettero usare del Brandy. Nel 1841 dopo la morte dei genitori, i figli, "The eleventh Lord Home" e "The third Earl of Malmesbury" continuarono nell'allevare il Labrador, tanto che quest'ultimo diventò il principale importatore ed allevatore di questi cani per i 20 anni successivi. Tra il 1865 e il 1875, Mamelsbury, Montagu Guest, Lord Wimborne e C. J. Radclyffe acquisirono dei Labrador tramite il capitano di mare Hawker. Più tardi, uno dei figli di Radclyffe allevò il primo Labrador giallo.

Il rischio della sua estinzione e la sua divulgazione...
Alla fine del '800 i discendenti delle famiglie Home e Buccleuch si incontrarono ad una dei più famosi avvenimenti di caccia e riporto sull'acqua dell'Inghilterra presso Bournemouth (località vicina al porto di Poole ed Heron Court), questo fu un vero colpo di fortuna per la non estinzione della razza. I due gentiluomini infatti si stupirono nel vedere la razza allevata dalla loro famiglia presso la dimora del "The Earl of Mamelsbury", il quale, entusiasmato dalla scoperta di altri estimatori di questi cani, regalò ad ambedue degli esemplari del suo allevamento. Ned (1882) ed Avon (1885) sono i progenitori dei Labrador del XX secolo. Apriamo una parentesi sui perché si fosse rischiato una estinzione della razza. Nel 1780 il Governatore dell'isola di Terranova, Edwards, decise che solamente un cane di questo tipo potesse essere mantenuto presso le famiglie del luogo. Questo nuova legge, non creò grossi problemi per la maggior parte delle razze in numero molto superiore, ma per il "the Newfoundland dog" e il "St. John dog" iniziarono i problemi. Pochi esemplari riuscirono a varcare l'Atlantico.  In più, 100 anni più tardi, nel 1885 nell'isola, entrò in vigore una pesante licenza per i proprietari dei cani con tasse salate sugli stessi e sulle loro cucciolate. La tragedia si completò quando, finita la Sheep Protection Act e le tasse, per la mancanza di esemplari non si ebbe alcuna importazione. Il colpo finale lo diede, nel 1895, "the British Quarantine Act" che imponeva il divieto di entrate in Inghilterra per quei cani sprovvisti di licenza ed una quarantena di 6 mesi per coloro che erano in possesso di tale documento. Intorno ai primi del '900 il Labrador Retriever in Inghilterra continuava ad essere usato sempre più in manifestazioni sportive, mentre a Terranova i "cani di St. John" erano sempre più rari ed intorno al 1930 sparirono quasi del tutto. Nel 1903 il Labrador oramai divenuto popolare in Inghilterra venne riconosciuto ufficialmente dal "The Kennel Munden 
Sentry, 1900 Club" come razza, e nel 1908 i Labrador già dettavano legge nelle gare di caccia. Da qui in poi è un susseguirsi di successi e riconoscimenti. Apparve nel mondo retrieveristico inglese un figura che mise le basi  per la popolarità del Labrador nel mondo, infatti Viscount Knutsford (Munden Kennel) si innamorò di questa razza facendola conoscere ai più, la sua prima Labrador fu Sybil, figlia di una fattrice della linea di sangue dei Malmesbury. Nel 1911 Peter of Faskally fu un altro famoso Labrador, di proprietà di Sir Arcibald Buttler, vinse il "the International Gundog League's Championship". La Prima Guerra Mondiale distrusse parecchi allevamenti compreso il "Munden Kennel" che però rinacque negli anni successivi alla guerra grazie all'aiuto di Lorna Countess Howe (Banchory Kennel). Nel 1916 i due personaggi in questione fondarono, con l'aiuto di altri appassionati, "The Labrador Retriever Club".

Il XX secolo...
Così arriviamo alla fine del nostro breve racconto che culmina con il Dual Champion Banchory Bolo ed uno 
degli ultimi esemplari di Newfoundland Dog's, Lassie, progenitore degli attuali Labrador Retriever
Banchory 
Bolo, 1915Il primo sicuramente è il più importante Labrador del '900 per le caratteristiche 
messe in circolazione dai suoi discendenti  diretti. Nasce nel 1915 e  dopo  due 
anni viene "regalato" a  Lady Howe  che, tra  mille   peripezie,  ne  fa  un Dual 
Champion (la storia di Bolo è scritta da  Roland John, famoso  scrittore  degli a
nni  '30,  nel  libro:  You'd  Like  to  Meet).  I  suoi  discendenti  vanno  dritti  al  
Malmesbury  Kennels  di  Heron  Court tramite il padre Scandal of Glynn, e agli 
avi Peter  of  Faskally  (1908),  Munden Sixty (1897), Buccleuch Avon (1885), Mamelsbury Juno (1878), Mamelsbury Tramp (1878), sono tra quelli registrati.

Il secondo, Lassie  (foto inizio pagina),  è il progenitore  dell'odierno Labrador

Ritrovato sull'Isola di Terranova insieme ad un fratello intorno ai primi anni '80 in un remotissimo villaggio 
di  pescatori,   Grand Bruit,  nella  costa Meridionale dell'isola raggiungibile solo via mare. I due esemplari 
erano riusciti a sopravvivere  all'estinzione  grazie proprio  alla remota  area in cui vivevano. Di proprietà di  
Mr. James, un anziano pescatore (oltre 80 anni) che ricordava che suo padre e suo nonno avevano sempre posseduto Water Dogs e che spesso venivano esportati in Inghilterra. Questi  due soggetti rispettivamente 
di 15 e 13 anni sono gli ultimi  individui  della  loro linea e i loro antenati furono i progenitori, in Inghilterra, 
del Labrador Retriever.

 Lo standard ufficiale del Labrador Retriever


Aspetto Generale
Di robusta costituzione, raccolto e molto attivo; cranio largo, torace ampio e profondo; costole larghe e ben cerchiate; largo e robusto il posteriore ed il rene.

Caratteristiche
Ottimo temperamento, molto agile. Eccellente olfatto, bocca morbida; molto amante dell'acqua. Adattabile e affezionato compagno.

Temperamento
Intelligente, attento e accondiscendente, desideroso di piacere. Di indole compiacente, mai aggressivo o timido.

Il Colore del mantello
Completamente nero, giallo o fegato/cioccolato. I gialli possono variare dal crema chiaro al rosso intenso. E' ammessa una piccola macchia bianca sul petto.
 Testa e cranio

Cranio largo con stop pronunciato, ben modellato, senza guance abbondanti. 
Mascelle di media lunghezza, possenti e non appuntite. Tartufo largo con 
narici ben sviluppate.


 Occhi

Di media grandezza che esprimono intelligenza e buon carattere, di colore 
marrone o nocciola.


 Le Orecchie

Né grandi, né pesanti; aderenti alla testa ed attaccate abbastanza verso 
l'indietro.


 La Bocca

Mascelle e denti forti con una perfetta regolare e completa chiusura a forbice, 
vale a dire con la parte interna degli incisivi superiori che aderisce alla parte 
esterna di quelli inferiori; i denti devono essere perpendicolari alle mascelle.


 Il Collo

Pulito, forte, vigoroso, inserito tra le spalle ben costruite.


 L'Anteriore

Spalle lunghe e oblique. Arti forniti di buona ossatura e diritti dal gomito al 
suolo, sia visti di fronte che lateralmente.


 Il Tronco

Torace di buona ampiezza e profondo con costole ben estese verso la parte 
posteriore del tronco e cerchiate. Rene largo, corto e solido.


 Il Posteriore

Ben sviluppato, senza cedimenti nella zona della coda; ginocchio ben flesso. 
Garretti bassi. I garretti vaccini sono da penalizzare decisamente.


 I Piedi

Rotondi, compatti con dita ben arcuate e cuscinetti plantari spessi.


 La Coda

Costituisce caratteristica distintiva della razza: assai grossa alla base si assottiglia 
verso la punta; di media lunghezza, priva di frange, ma intensamente ricoperta di 
pelo corto, spesso e fitto che gli conferisce quell'aspetto rotondeggiante definito 
"coda di lontra". Potrà essere portata allegramente, ma non dovrà arrotolarsi sul 
dorso.


  L'Andatura ed il Movimento

Sciolto, tale da coprire bene il terreno, con arti perfettamente diritti e paralleli sia 
anteriormente che posteriormente.


Il Pelo

Costituisce caratteristica distintiva della razza: corto, fitto senza ondulazioni o 
frange, abbastanza duro al tatto; sottopelo resistente all'acqua.


 La Taglia

Altezza ideale al garrese: 
maschi 56 - 57 cm.  (22 - 22½ ins.);
femmine 54 - 56 cm. (21½ ins.).


 I Difetti

Tutto ciò che si discosta dai punti sopraindicati va considerato un difetto la cui
rilevanza è direttamente proporzionata alla sua gravità.


 Note

I maschi devono avere due testicoli, apparentemente normali, completamente 
discesi nello scroto.